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I nostri modelli “ Chi non comprende gli alberi non può capire il bonsai”. Questa affermazione del compianto Carlo Oddone, uno dei pionieri dell’arte bonsai in Italia, sintetizza perfettamente il rapporto tra gli alberi che ci circondano nei boschi, in campagna o anche in città, e i loro fratelli più piccoli che coltiviamo con tante cure. Infatti non si deve mai dimenticare che qualsiasi azione volta all’impostazione, alla rifinitura o alla coltivazione di un bonsai deve essere supportata dalla conoscenza il più approfondita possibile dell’essenza sulla quale si interviene. In sostanza l’osservazione attenta e ragionata degli alberi in natura, del portamento che assumono in relazione al tipo di ambiente in cui crescono, dei danni che provocano loro gli eventi naturali (fulmini, rotture accidentali, carico della neve) e del clima che devono fronteggiare, deve essere la principale fonte di ispirazione per la creazione, sviluppata nel tempo, dei nostri bonsai. Di seguito presentiamo alcune immagini di alberi provenienti dai luoghi più disparati – Appennino Ligure, Corsica, pianura del Gange, Giappone – che ci sembrano particolarmente interessanti come modelli cui ispirarsi per la creazione di bonsai.

Bonsai
La parola bonsai in giapponese significa “pianta in vaso”, (pen-jin in cinese). Il bonsai è la miniaturizzazione ideale e astratta di un albero che presenti un carattere particolarissimo (molto vecchio, imponente, molto elegante). L’origine si può forse fare risalire ad esigenze pratiche delle popolazioni nomadi cinesi (trasporto di piante medicinali ed aromatiche). In Cina esistono documenti della coltivazione bonsai sin dall’VIII secolo d.C., mentre la coltivazione in Giappone inizia nell’XI-XIII secolo, in relazione all’importazione della cultura cinese. In Europa i bonsai compaiono alla fine dell’800, nell’ambito della moda del “japonisme”. Intorno agli anni ’60 inizia la pratica del bonsai in Europa e negli Stati Uniti; in Italia cominciano ad operare alcuni precursori (Genotti, Oddone, etc.). Negli anni ’70 sorgono le prime associazioni poi confluite nell’UBI (Unione Bonsaisti Italiani) negli anni ’90. Di seguito vengono presentate alcune immagini di piante dei soci del club.

Kusamono Shitakusa
I termini giapponesi kusamono e shitakusa significano letteralmente ”oggetto erbaceo” e “erba che sta sotto” e indicano una pianta o una composizione di piante erbacee perenni coltivate in un vaso, o su un supporto di varia natura (lastra di pietra, legno secco, o semplicemente un grumo di terriccio compatto ricoperto di muschio). Possono anche essere definite “bonsai erbacei” perché la loro coltivazione ha alcune analogie con quella dei bonsai: sono dapprima fatte sviluppare in vasi di coltivazione, poi in vasi esteticamente ricercati e in armonia con le stesse erbe, sono potate e cimate periodicamente per guidarne lo sviluppo in accordo a criteri estetici ben definiti, e vengono trapiantate ad intervalli regolari per contenerne lo sviluppo e rinnovarne l'apparato radicale. Vengono utilizzate molto spesso come elemento di accompagnamento per i bonsai o suiseki e in tal caso vengono chiamate “erbe di compagnia”, oppure esposte da sole come elemento principale dell'esposizione; in questo caso solitamente si tratta di composizioni di diverse erbe di dimensioni anche molto grandi. Nell'uso come erbe di compagnia il loro compito è quello di rafforzare e integrare il carattere dell'elemento principale, sia esso un bonsai o un suiseki, in modo da rendere più comprensibile e possibilmente anche più emozionante il “racconto” che viene narrato attraverso l'esposizione. Così spesso l'erba suggerisce l'arrivo della primavera, accompagnando una conifera che non ha vistose trasformazioni stagionali, oppure un ambiente montano viene espresso in modo più completo attraverso l'insieme di una conifera di alta quota e un'erba che cresce sulle rocce.

Suiseki
Il termine suiseki in giapponese significa “pietra in acqua”. I suiseki sono piccole pietre modellate dalla natura, ammirate per la loro bellezza e il loro potere di suggerire uno scenario naturale o un oggetto associato con la natura (una montagna, una cascata, una capanna, un animale). Si ritiene che quest’arte abbia avuto origine circa 2000 anni fa in Cina in relazione a credenze Buddhiste o Taoiste. Nel VI secolo d. C. quest’arte venne conosciuta in Giappone. Negli anni ’70 la popolarità del suiseki aumenta notevolmente in Giappone e dalla metà degli anni ’70 un crescente numero di appassionati occidentali scopre questa millenaria arte ed il piacere di dedicarsi alla ricerca in natura. I suiseki sono tradizionalmente presentati su una base di legno intagliato (daiza) o su un vassoio in ceramica (suiban) o metallo (doban) con acqua o sabbia e sono spesso accompagnati da bonsai. Di seguito vengono presentate alcune immagini di suiseki dei soci del club.

Vengono qui presentate alcune immagini relative a esposizioni recenti organizzate dall’associazione, o alle quali il club o suoi soci hanno preso parte a titolo individuale. Per le prime si tratta prevalentemente delle mostre tenute a villa Serra di Comago e ad Arenzano, nell’ambito delle manifestazioni “Bonsai in Villa” e “Premio bonsaigenova.it”, e il congresso IBS; per le seconde sono esposizioni/concorsi a livello nazionale, quali Arcobonsai, Crespi Cup, Sakka ten, Giareda, mostra coordinamento Piemonte Lombardia, Orizzonte Bonsai, Festival del Bonsai, e altre. In queste ultime, sia l'associazione che alcuni suoi soci, hanno ottenuto importanti riconoscimenti, sia per i bonsai esposti, che per i suiseki.