Ieri, domenica 20 Marzo, si è svolta la penultima giornata del corso principianti 2015 – 2016. Il corso, ormai da anni, verte su 3 serate a carattere principalmente teorico che servono soprattutto per avvicinare i neofiti all’universo bonsai (e suiseki) sul quale vi è tanta curiosità ma anche tanta confusione, data dalla marea di informazioni, molto spesso diverse e discordanti tra loro, che il web regala. Le giornate successive, di lavorazione di una conifera e di una caducifoglia, permettono di acquisire manualità e sicurezza verso un hobby (e un’arte) che si apprende a poco a poco – ma senza nessuna paura. La penultima lezione, quella che per questo corso 2015 2016 si è svolta nella giornata di ieri, è per me la più bella ed interessante di tutte: il rinvaso. Sarà che quando ho iniziato a fare bonsai, tanti anni fa, vedevo il rinvaso di una pianta come una cosa che non sarei mai stato in grado di fare senza fare danni. Ed invece…. qualche danno l’ho fatto – niente di irreparabile, per fortuna – ma poi ho capito. E il fare e rifare una cosa, con le tue mani, ti fa acquisire sicurezza. Rinvasare una pianta può apparire un’operazione complessa. In parte lo è, ma va vista come il risultato, la somma di operazioni semplici. E vedere la soddisfazione a lavoro finito, credetemi…. non ha prezzo.
Corso – la rinascita di un bosco
Nell'ormai lontano 2003 avevamo creato un bosco di aceri burgeriani comprati in vivaio. Potete leggere della lavorazione nella sezione Monografie - la nascita di un bosco. Era stato assemblato e posto su lastra. Pesante e difficilmente trasportabile. Ora dopo anni...
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